Continua a insistere, il comitato per la sicurezza del torrente Poschiavino, sulla necessità di interventi che scongiurino una nuova alluvione, come quella terribile del 1987.
I componenti del comitato stesso, ora, visti i confronti poco soddisfacenti, a loro dire, con l’amministrazione comunale, ora si rivolgono anche agli esponenti politici di opposizione in quel di Tirano, e non solo, per ottenere i risultati sperati.
“L’alluvione del 1987 ha drammaticamente dimostrato che Il nostro quartiere a sud di Madonna di Tirano non è in sicurezza a fronte di una eventuale esondazione del torrente Poschiavino. Pertanto, a rischio esondazione non sono solo le nostre case, ma anche le aree attualmente occupate dall’impianto del teleriscaldamento tiranese e del futuro parcheggio olimpico, come dimostrano le fotografie dell’alluvione del 1987. Da anni il comitato del Poschiavino chiede invano al Comune ed agli enti sovraordinati la messa in sicurezza del torrente Poschiavino, ma nulla è stato fatto – sottolineano gli esponenti del comitato stesso -. Anche l’ultimo incontro con l’amministrazione comunale tiranese, nel quale abbiamo esposto e consegnato un esaustivo dossier delle problematiche del quartiere non ha dato delle risposte adeguate in modo da dare un minimo di tranquillità ai residenti. A fronte delle mancate risposte, il Comitato sta ora cercando di coinvolgere anche le forze politiche di opposizione”.
Prevenzione
“I residenti implorano per avere un piano sistemico che dia adeguate risposte alle richieste di sicurezza che il comitato chiede da anni e per questo aveva già nel 2022 presentato alle autorità competenti una petizione popolare di messa in sicurezza firmata da più di 800 cittadini – proseguono i componenti del comitato -. Rifacimento del ponte con annessa passerella pedonale, consolidamento degli argini, costruzione di adeguati parapetti dove mancanti e pulizia ricorrente, queste sono le opere essenziali che dal 1987 chiediamo. Fra un anno la nuova tangenziale di Tirano sarà realtà, pertanto sarà possibile rifare il ponte sul Poschiavino che rimane la principale causa delle esondazioni del nostro quartiere. Sembra che i soldi ci siano, allora chiediamo con forza: è stato redatto il progetto? Sono stati richiesti ufficialmente i finanziamenti?Si sta procedendo nell’iter per fare l’appalto e procedere alla sua realizzazione? Chi consolida gli argini? Chi realizza i parapetti? Chi procede alla pulizia continua e ricorrente dell’ alveo del torrente? Per ora nessuna risposta”.
“Di fronte a questo immobilismo, e alla mancanza di prevenzione bisogna quantomeno pensare alla gestione del rischio – entra così nello specifico l’analisi del comitato -. E come? Anche su questo nessuno ci dà risposte alle domande che poniamo da tempo.
Esiste un Piano di Protezione Civile Comunale? Nello stesso è stato valutato il rischio esondazione del Poschiavino? È stato prevista la gestione reale dell’emergenza nel nostro quartiere in caso di esondazioni del torrente Poschiavino? Quali sono glii scenari di rischio? Quali sono le strategie operative? Quali sono i modelli di intervento? Esiste un piano di allertamento? Esiste un piano di evacuazione? La popolazione è stata informata? Quando si svolgeranno le prove di allertamento ed evacuazione della popolazione?
Quali sono le iniziative da intraprendere in caso di rischio immediato al fine di limitare i danni alle case e alle infrastrutture? (Posa panconi, o altro materiale barriera). Noi siamo molto preoccupati è un ns diritto avere delle risposte dagli enti competenti.
Cosa stiamo aspettando? Un nuovo 87′”.