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Home » Consumi, meno di 1 lombardo su 10 mangia frutta e verdura a sufficienza
Politica

Consumi, meno di 1 lombardo su 10 mangia frutta e verdura a sufficienza

RedazioneBy Redazione6 Febbraio 2025Nessun commento3 Mins Read
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Meno di un lombardo su dieci (il 6,2%) consuma almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, cioè la quantità raccomandata dalle linee guida per una sana alimentazione. È quanto afferma Coldiretti Lombardia sulla base dei dati Istat, in occasione del convegno di Coldiretti e Filiera Italia dedicato a innovazione e sostenibilità della filiera, che si è tenuto a Fruit Logistica a Berlino, la principale fiera internazionale di settore in Europa.

Il 76,6% dei lombardi – continua la Coldiretti regionale – ne mangia tra le 2 e le 4 porzioni quotidiane, mentre il 17,2% ne assume appena una. Se poi si guarda alle famiglie – spiega la Coldiretti sulla base del Rapporto Lombardia 2024 – la quota di quelle che consumano regolarmente frutta e ortaggi è passata dall’83% del 2010 al 78% del 2023, sebbene si registri un piccolo miglioramento tra 2022 e 2023 (+1%).

Un trend che si affianca allo scenario nazionale, dove per le famiglie italiane si registra negli ultimi cinque anni un taglio negli acquisti di frutta di ben 21 chilogrammi. Se si aggiungono anche gli ortaggi il “conto” sale a 40 chili in meno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Cso Italy.

Un fenomeno preoccupante che impatta sulla salute tanto degli adulti quanto delle giovani generazioni: occorre aumentare le ore di educazione alimentare nelle scuole – afferma Coldiretti – anche con campagne mirate di promozione di frutta e verdura made in Italy. Occorre un sostegno delle istituzioni per far crescere la consapevolezza nei ragazzi dell’importanza di consumare frutta e verdura fresca e di stagione rispetto a modelli che si traducono in un abbandono dei sani principi della Dieta mediterranea.

Oltre a tutelare la salute dei cittadini il consumo di frutta e verdura aiuta a sostenere l’intero settore ortofrutticolo nazionale, mentre in Italia – come è emerso nel corso dell’incontro di Coldiretti e Filiera Italia a Berlino – negli ultimi quindici anni sono andati persi 200mila ettari di frutteti e 100mila ettari destinati a ortaggi, legumi e patate. Un risultato – spiega Coldiretti – che pesa sul primato produttivo nazionale in Europa e che è stato causato da una molteplicità di fattori, a partire dai prezzi troppo bassi pagati agli agricoltori.

Ma – rileva Coldiretti – ci sono anche gli effetti dei cambiamenti climatici, i danni provocati dall’invasione di insetti, malattie aliene e selvatici. Spesso, poi, i frutticoltori italiani si trovano nell’impossibilità di difendere i propri raccolti a causa della mancanza di sostanze fitosanitarie adeguate, mentre tardano ad essere rese disponibili le nuove tecnologie non Ogm per il miglioramento genetico (Tea).

Serve incentivare il livello di aggregazione – conclude Coldiretti -, stimolando i processi di fusione ed aggregazione delle strutture, rendendo più attrattiva l’adesione alle OP, anche introducendo nuove misure finanziabili nei piani operativi, come interventi per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici (quali ad esempio sistemi di risparmio idrico e invasi), imballaggi ecologici, compostabili, riutilizzabili, assicurazione dei crediti commerciali, fondi di mutualizzazione.

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