Cambio di sede processuale per sei dei 32 imputati e respinta di ogni eccezione, sia formale sia procedurale, presentata dalle difese: questo l’esito dell’udienza, la quinta, tenutasi oggi al Tribunale di Sondrio, del processo Molinari.
Eccezioni respinte
Un’udienza, resasi necessaria, dopo quella dello scorso 10 gennaio in cui il procuratore della Repubblica Piero Basilone aveva fatto lettura della memoria depositata nei giorni precedenti, con la disamina dettagliata delle richieste avanzate nei mesi scorsi dai legali degli imputati. Se da una parte la procura aveva avvallato le eccezioni riguardanti le competenze territoriali, è con forza che l’accusa non aveva condiviso le altre eccezioni, relative alla chiarezza degli atti e alla riforma Nordio in materia di peculato.
La decisione
Oggi sono state sciolte tutte le riserve con il giudice per le indagini preliminari Fabio Giorgi che da un lato ha respinto tutte le eccezioni presentate dalla difese sia a livello formale sia procedurale. Stessa sorte per le eccezioni di competenza territoriale fatte salve le posizioni di sei dei 32 imputati che verranno giudicati in altre due Procure lombarde, quella di Bergamo e di Brescia, su avallo della Procura della Repubblica di Sondrio guidata da Piero Basilone.
Gli indagati per cui il processo, dunque, ripartirà in altra sede, sono Gianmarco Pecis Cavagna, Matteo Maggioni, Marco Compagnoni, e Simone Sacristani dei quali si occuperà la Procura di Bergamo; per Raffaele Ciambrone e Antonino Floridia è invece competente la Procura di Brescia, Nella prossima udienza, in programma il 20 febbraio, verranno rese note le motivazioni di queste disposizioni.
I capi d’imputazione che riguardano gli indagati i cui casi sono passati a Bergamo e Brescia sono, nell’ordine, il 94, il 164, il 18, il 39 e il 59. In totale, però, proprio i capi d’imputazione sono ben 168.