Preoccupa il tema della sicurezza delle dighe in provincia di Sondrio: su 27 grandi impianti presenti in Valtellina e Valchiavenna, oltre il 35% del totale regionale, nessuno dispone ancora di un Piano di emergenza diga (Ped). Il Partito Democratico ha deciso di mettere in evidenza tale lacuna, depositando un’interrogazione parlamentare per spingere Regione Lombardia ad accelerare l’approvazione dei documenti mancanti. Attualmente, su 77 grandi dighe presenti in Lombardia, solo 13 hanno un Ped approvato.
Dopo un’interrogazione presentata in consiglio regionale dal consigliere Jacopo Scandella la scorsa settimana, oggi i deputati lombardi del PD, guidati dall’onorevole Gianni Girelli e dalla segretaria regionale Silvia Roggiani, hanno formalizzato la richiesta a livello nazionale. L’interrogazione, indirizzata al Ministro competente, mira a garantire un’accelerazione del processo necessario per la redazione e l’approvazione dei Ped, obbligatori per legge.
L’importanza dei Piani di emergenza diga
I Ped sono strumenti essenziali per la gestione delle emergenze di protezione civile, finalizzati a prevenire e mitigare situazioni di pericolo come onde di piena artificiale e rischi idrogeologici. Ogni piano deve includere l’inquadramento territoriale, la mappatura delle aree a rischio inondazione e l’elenco degli elementi vulnerabili, come edifici, scuole, ospedali, infrastrutture stradali e ponti. Inoltre, deve definire un modello operativo che coordini gli interventi dei soggetti coinvolti.
In provincia di Sondrio, dove si trovano 27 grandi dighe, nessuna struttura dispone ancora del Ped. “È una situazione estremamente preoccupante – dichiara Michele Iannotti, segretario provinciale del PD – soprattutto considerando l’aumento dei fenomeni meteorologici estremi, che richiedono preparazione per evitare danni a persone e cose”.
“Situazione inaccettabile”
L’onorevole Girelli sottolinea la gravità della situazione: “È inaccettabile che la Regione Lombardia non abbia ancora approvato la maggior parte dei Ped, nonostante sia un obbligo normativo. Fenomeni meteorologici avversi si verificano sempre più spesso, e la sicurezza dei cittadini non può essere rimandata”.
Iannotti aggiunge: “Non vogliamo creare allarmismi, ma è necessario che la Regione si attivi con urgenza. Noi continueremo a usare ogni strumento disponibile per stimolare l’approvazione di questi piani, perché la sicurezza deve essere una priorità assoluta”. Ringraziando i rappresentanti regionali e parlamentari del PD per il loro impegno, Iannotti conclude: “Chi ha la responsabilità di agire lo faccia al più presto”.
“La Regione Lombardia deve ottemperare ai propri obblighi normativi. Non si possono chiedere maggiori competenze se non si è in grado di gestire quelle già attribuite”, ha evidenziato la segretaria regionale Silvia Roggiani nel ribadire l’importanza dell’intervento del Ministro.
Concessioni idroelettriche e sicurezza
In provincia di Sondrio si discute da tempo delle modalità di rinnovo delle concessioni idroelettriche e delle loro ricadute economiche e sociali. “Questo è un tema importante – conclude Iannotti – ma la sicurezza delle dighe deve avere la precedenza. Serve un impegno immediato e concreto”.