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Home » Iperal, le accuse e le parole del gruppo valtellinese
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Iperal, le accuse e le parole del gruppo valtellinese

Prima la ValtellinaBy Prima la Valtellina3 Aprile 2025Nessun commento3 Mins Read
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L’accusa è di aver utilizzato in maniera illecita manodopera somministrata, con benefici che configurano una frode fiscale. Un caso che ha portato il Gruppo Iperal, nella giornata di ieri, mercoledì 2 aprile 2025, a subire il sequestro preventivo d’urgenza disposto dalla Procura della Repubblica di Milano di 16,5 milioni di euro. Oggi, le parole del gruppo valtellinese della grande distribuzione con sede a Piantedo che punta a chiarire i dettagli della vicenda.

Iperal, le accuse della Procura di Milano

Le ipotesi investigative riguardano complesse presunte frodi fiscali derivanti dall’utilizzo da parte di Iperal come beneficiaria finale del meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti d’appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo dei falsi documenti.

In particolare, ricostruendo la «filiera della manodopera», è stato rilevato dalla Guardia di Finanza  che i rapporti di lavoro con la società committenti sono stati «schermati» da società definite «filtro» che a loro volta si sono avvalse di altre società (cosiddette «serbatoio»), che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’lva, nonché degli oneri di natura previdenziale e assistenziale.

Ma quali erano i benefici per il committente (Iperal) secondo la tesi della Procura? La società – così come altre  della grande distribuzione e nella logistica che erano finite nei guai in inchieste analoghe nel recente passato – attraverso queste operazioni riusciva a garantirsi tariffe altamente competitive appaltando manodopera in modo irregolare a cooperative e società «filtro» che assumevano formalmente i lavoratori, per servizi di logistica e movimentazione merci. Un sistema che per gli inquirenti favoriva «lo sfruttamento dei lavoratori» e «pratiche di concorrenza sleale».

“Iperal ha sempre pagato le tasse e non ha mai sfruttato la manodopera”

Nel pomeriggio di oggi, giovedì, Iperal ha diffuso una nota esplicitando la propria posizione. Ecco integralmente il contenuto.

“Iperal è stata coinvolta in un filone di indagine avviata due anni fa, che interessa diverse realtà del settore della logistica e della distribuzione. Nel corso degli anni, Iperal ha affidato in appalto esterno l’attività di movimentazione notturna delle merci al fine di non creare intralcio in orario di apertura al pubblico dei supermercati.

La normativa vigente prevede la responsabilità solidale del committente nel pagamento delle retribuzioni e dei contributi previdenziali dei collaboratori dell’appaltatore; Iperal si è sempre impegnata affinché gli appaltatori rispettassero tali obblighi. Al di là degli aspetti tecnico-giuridici della vicenda, che verranno chiariti nelle sedi opportune, ribadiamo con fermezza di non aver mai sfruttato la manodopera degli appaltatori e di operare tuttora nel pieno rispetto delle tariffe di mercato.

Chi, tra gli appaltatori, ha omesso il versamento dell’Iva pur avendone la possibilità finanziaria, è il vero responsabile di un comportamento illecito. Iperal è un’azienda seria, che ha sempre agito con responsabilità e continuerà a farlo anche in questa vicenda, riservandosi di tutelare la propria immagine e i propri diritti in tutte le sedi più opportune nei confronti di chi affermerà falsità.

Il recente spostamento del Centro Distributivo di Andalo Valtellino, avvenuto lo scorso 31 marzo, non può che essere considerato la riprova di tale comportamento responsabile tenuto da Iperal: nessuno degli addetti interni ed esterni ha perso il proprio posto di lavoro e, a partire dal prossimo 1 maggio, Iperal in tutta la provincia opererà nel settore della logistica e del caricamento scaffali solo con collaboratori diretti”.

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