E’ alta la preoccupazione sulla situazione della sanità in provincia anche alla luce delle ultime decisioni che hanno riguardato l’ospedale di Tirano con lo spostamento di alcuni servizi, in particolare quello di fisioterapia, ad altre sedi.
A lanciare un nuovo grido d’allarme, dopo le forti perplessità già esternate nei giorni scorsi, è ancora una volta la Cgil di Sondrio.
“Abbiamo assistito negli scorsi giorni a una serie di decisioni, prese dalla nuova direzione di Asst Valtellina e Alto Lario, che preoccupano molto, rispetto ai servizi sanitari della nostra provincia. Queste decisioni, infatti, mettono in ulteriore difficoltà, innanzitutto, gli utenti dei sevizi. Pensiamo, in particolare, a quanto è emerso rispetto al trasferimento dei servizi di fisioterapia da Tirano a Sondalo, che indeboliscono ulteriormente una già fragilissima sanità territoriale – sottolineano i rappresentanti della segreteria provinciale della Cgil e della Spi Cgil, il sindacato dei pensionati -. Non è pensabile o condivisibile che a causa di una ristrutturazione dei locali venga trasferito un servizio tanto importante per la cittadinanza, minando l’assistenza a quante e quanti erano finora in grado, specie persone fragili, di recarsi in autonomia in riabilitazione”.
Altri dubbi
Non si tratta, però, solamente del trasferimento di alcuni servizi dall’ospedale di Tirano: “Sono inoltre giunti immediati segnali di forte preoccupazione anche dal presidio di Sondrio, dove in molti stanno tentando di confluire dopo la sospensione del servizio su Tirano e dove già oggi le liste di attesa sono lunghissime e inaccettabili. Il vero rischio, ancora una volta, è che sempre maggiore sarà il ricorso al privato, per chi, chiaramente, se lo potrà permettere. Inoltre, abbiamo appreso con altrettanta preoccupazione lo spostamento di tutti gli interventi chirurgici di senologia dall’ospedale Morelli di Sondalo verso Sondrio – proseguono i rappresentanti dell’organizzazione sindacale -. Anche in questo caso, assistiamo purtroppo a un ennesimo impoverimento della nostra sanità pubblica e, nella fattispecie, di un presidio, quello dell’ospedale Morelli, tanto importante per la realtà sanitaria provinciale. Non è accettabile che i provvedimenti presi vengano liquidati affermando, come nel caso della fisioterapia, che sono temporanei, o che vanno nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi, come nel caso degli interventi al seno. Regione Lombardia si riempie la bocca affermando, come ha fatto recentemente l’assessore Bertolaso nella sua visita in provincia, che si stanno potenziando i servizi, utilizzando i fondi del Pnnr. L’amara realtà è che si sta andando in senso esattamente contrario e a farne le spese sono le cittadine e i cittadini della provincia di Sondrio”.