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Home » otto indagati per la tragedia
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otto indagati per la tragedia

Matteo BonacinaBy Matteo Bonacina27 Marzo 2025Nessun commento7 Mins Read
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Si sono conclusi le indagini preliminari per la tragedia del Monte Legnone avvenuta il 16 marzo 2022. Schianto aereo, quello avvenuto il 16 marzo di tre anni fa, che ha scosso il mondo dell’aviazione militare italiana e varie comunità: sono otto persone iscritte nel registro degli indagati per l’incidente aereo che ha provocato la morte del pilota in formazione Dave Ashley, dipendente di una società esterna, e ha coinvolto il pilota collaudatore veneto Giampaolo Goattin, indagato al pari di sette dirigenti di altrettante divisioni interne della Leonardo Spa produttrice del mezzo che sarebbe dovuto finire in Turkmenistan insieme agli altri commissionati dal governo del Paese asiatico.

Come riferito dal procuratore Ezio Domenico Basso, titolare delle indagini insieme al sostituto procuratore Andrea Figoni prima e alla pari ruolo Chiara Stoppioni ora, “ognuno ha un suo profilo e porta un suo contributo, poi vanno pesate le responsabilità e il contributo dato all’interno di una catena”. La sua iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un ulteriore elemento di novità all’interno della – a dir poco – complessa inchiesta che riguarda l’azienda di Roma. Agli otto indagati vengono contestate, a vario titolo, le ipotesi di reato di disastro aviario colposo e omicidio colposo derivante dalla violazione delle norme antinfortunistiche, considerando che la Procura ritiene la morte di Ashley avvenuta nell’ambito di un infortunio sul lavoro: a questo si somma la contestazione dell’illecito amministrativo nei confronti di Leonardo Spa, a sua volta indagata dalla Procura.

La ricostruzione cronologica del disastro

L’intera vicenda giudiziaria si articola attraverso una sequenza di eventi cruciali rammentati dal procuratore Basso:

  • 16 marzo 2022: schianto seguito dall’esecuzione dell’autopsia sul corpo di Dave Ashley, “un atto dovuto” per risalire alla precisa causa del decesso;
  • 22 marzo 2022: conferimento della consulenza per la perizia tecnica al tenente colonnello Filippo Zuffada di stanza presso l’aeroporto di Milano Linate. Esaminate le scatole nere ed eseguiti i rilievi dei rottami ancora presenti presso la base militare di Cameri (Novara). Il confronto con i consulenti di Ashley, Goattin e Leonardo Spa ha portato al deposito della consulenza;
  • 27 dicembre 2022: deposito della consulenza medico-legale;
  • 15 marzo 2023: deposito della prima consulenza tecnica nei tempi previsti. Richieste integrazioni dalle parti interessate;
  • 8 giugno 2023: deposito delle integrazioni da parte del tenente colonnello Zuffada. Ricostruito l’organigramma dirigenziale di Leonardo, con particolare attenzione alla divisione veivoli e alle ramificazioni interne che si occupano di assemblare e gestire il velivolo;
  • estate 2023: sentito l’immediato referente di Roberto Cingolani, nel frattempo designato come amministratore delegato, con il supporto del Nucleo Investigativo del Comando provinciale dei Carabinieri che ha acquisito la documentazione necessaria;
  • 29 giugno 2023: iscritte nel registro degli indagati sette persone, raggiunte dalle informazioni di garanzia;
  • 12 ottobre 2023: la Procura nomina un collegio di consulenti di Torino per la valutazione dell’operato di Leonardo Spa e la possibile violazione della responsabilità amministrativa;
  • 26 febbraio 2024: perquisizioni dei carabinieri – alla presenza dei consulenti nominati dalla Procura – in varie sedi di Leonardo Spa (Roma, Torino Caselle e Venegono);
  • 7 maggio 2024: il collegio deposita una prima nota;
  • 12 ottobre 2024: il collegio deposita il parere completo;
  • 19 dicembre 2024: formulata al Gip la richiesta d’incidente probatorio per la disposizione di una perizia sull’attribuzione delle possibili responsabilità in seno a Leonardo Spa;
  • 13 gennaio 2025: richiesta rigettata dal Gip;
  • 18 marzo 2025: inserimento dell’ottava persona nel registro degli indagati, con conseguente notifica legata alla conclusione delle indagini preliminari. Non c’è ancora la formale richiesta di rinvio a giudizio.

Come ricostruito nei giorni che hanno seguito la tragedia, il velivolo Aermacchi M-346 della Leonardo Spa – divisione veivoli, decollato alle 11:14 dall’aeroporto di Varese-Venegono, ha perso il contatto radio prima di schiantarsi sul Monte Legnone. Le indagini hanno rivelato uno scenario complesso: la vicina scadenza di una commessa con il Turkmenistan per sei aerei potrebbe aver portato alla velocizzazione del collaudo del mezzo aereo, che non sarebbe però stato pronto a compiere delle manovre estreme; a bordo non sarebbero stati presenti i dispositivi di sicurezza necessari e – come mostrato dai video in possesso della Procura – il disastro si sarebbe materializzato dopo l’esecuzione di un giro della morte da parte di Ashley. Che, una volta perso il controllo del mezzo, avrebbe deciso di virare verso la località Valorga, non abitata, al posto di optare per l’espulsione immediata dal jet. Manovra che potrebbe aver salvato svariate vite umane, ma non gli ha permesso di risparmiare la propria; il paracadute di Goattin, dipendente della Leonardo, si è invece impigliato in uno sperone di roccia e questo fattore gli ha permesso di sopravvivere.















Chiuse le indagini preliminari

L’azienda stessa, come detto, dovrà rispondere di presunte violazioni nelle procedure: nelle contestazioni penali mosse agli otto indagati viene riscontrata l’esecuzione di azioni che avrebbero dato dei vantaggi alla medesima Leonardo con la conseguenza di aver accelerato l’allestimento dell’aereo per rispettare i tempi di consegna. Per la Procura, infatti, ci sarebbe una convergenza di posizioni che – chi per ogni campo di competenza – “avrebbero dovuto evitare il disastro, perché l’aereo non era ancora pronto per essere messo nelle mani di Ashley ed eseguire la formazione, considerato che il pilota di Leonardo avrebbe poi dovuto trasmettere le sue competenze ai piloti individuati”. Era stato lo stesso Turkmenistan a chiedere la formazione un professionista che avrebbe poi dovuto interfacciarsi con i piloti turkmeni: a questo punto Leonardo cerca e trova Ashley in una realtà lavorativa specializzata, “stipulando un contratto con l’azienda estera e incorporandolo poi nella propria organizzazione”.

Lecito domandarsi se si sia trattato di un episodio unico: “Una situazione del genere non si è mai verificata vista la convergenza di vari fattori, l’indagine interna di Leonardo ha portato a congelare la situazione in attesa della definizione del processo penale – ha spiegato il procuratore Basso -. Quel volo ha permesso di svolgere allo stesso momento l’attività di collaudo e addestramento: questo è il punto critico, solo una delle due sarebbe stata eseguibile. Questo sempre che Goattin fosse effettivamente in possesso della patente di addestratore. Il velivolo non aveva dato problemi in precedenza, ma in ogni caso non era finito e pronto per la consegna al committente”. La complessa vicenda oggi è nelle mani dei legali, che sono nella posizione di chiedere integrazioni e un supplemento d’indagine in attesa di arrivare al rinvio a giudizio.

I due piloti

Pilota collaudatore, Ashley era stato formatore della Royal air force (Raf) e nel 2020 anni fa dovette rinunciare alla carriera militare a causa di un grave incidente aereo avvenuto in Qatar che gli aveva causato delle gravi ferite. Dopo aver inizialmente cambiato vita, fondando la Ashley Property Group, azienda attiva nel settore immobiliare, insieme alla moglie, aveva seguito il corso di collaudatore e formatore proprio per poter riallacciare il filo con il volo; durante gli anni passati nell’esercito di Sua Maestà aveva istruito i piloti di caccia. Grande sportivo, sposato, lascia la consorte Heather e due figli adolescenti.

Salvo per miracolo, dicevamo, il compagno di viaggio Giampaolo Goattin, 53enne veronese trapiantato a Torino. Condotto all’ospedale “Niguarda” di Milano, non è in pericolo di vita. A salvargliela è stato l’atterraggio su uno sperone di roccia a poca distanza dal punto d’impatto dell’Aermacchi M346. Goattin è stato nell’Aeronautica dal 1986 al 2007, quindi è diventato collaudatore dell’Aermacchi, poi diventata Leonardo Spa. Nel 2002 è stato il primo pilota non americano insignito del titolo “Flight commander of the year” e nel corso del servizio prestato al 56° stormo Luke Air Force Base, in Arizona, negli Stati Uniti, ha ottenuto anche il premio Top Gun per il tiro “aria suolo”.

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Matteo Bonacina

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