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Home » Mostra 21 Madri Costituenti Sondrio
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Mostra 21 Madri Costituenti Sondrio

RedazioneBy Redazione7 Marzo 2025Nessun commento5 Mins Read
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Una mostra per ricordare il ruolo fondamentale delle donne nella costruzione della Costituzione italiana. Fino all’8 marzo, presso la Sala mostre Ligari di Palazzo della Provincia a Sondrio, sarà possibile visitare “Le 21 Madri Costituenti”, un’esposizione che celebra le 21 donne che hanno contribuito alla stesura della Carta Costituzionale.

L’iniziativa, promossa da Anpi e Isreec, ripercorre l’impegno politico e sociale di queste figure chiave, evidenziando il loro apporto decisivo nell’assicurare principi fondamentali come il diritto di voto alle donne (art. 48), la parità di condizione tra uomo e donna e l’uguale accesso alle cariche pubbliche (art. 51). Grazie al loro lavoro, l’Italia ha potuto dotarsi di una Costituzione moderna e inclusiva.

La mostra è aperta al pubblico con orario 10:00-12:30 e 15:00-18:30 e rappresenta un’importante occasione per approfondire la storia di chi ha contribuito a rendere il Paese più equo e democratico. Un evento che assume un significato ancora più rilevante in vista della Giornata internazionale della donna.

Una storia complessa

Con un decreto del marzo 1946, le donne acquisirono, anche in Italia, il diritto di voto: di eleggere ed essere elette. Questa conquista partiva da lontano, affondava le sue radici nei movimenti femminili nati nella seconda metà dell’800, da importanti personalità femminili che costituirono comitati e animarono dibattiti, da congressi, riviste e petizioni a sostegno della parificazione giuridica tra uomini e donne anche come modo di fare dell’Italia una società moderna. Il programma iniziale dei Fasci di combattimento, fondati da Mussolini dopo la prima guerra mondiale, prevedevano l’estensione del diritto di voto alle donne, tuttavia la buona intenzione naufragò nel 1926 quando, raggiunto il potere, il diritto di voto fu tolto a tutti, uomini e donne, e non ci furono libere elezioni fino al 1946, alla conclusione della seconda guerra mondiale.

Come era già successo durante la prima, anche durante la seconda guerra mondiale le donne dovettero rimpiazzare gli uomini impegnati al fronte nel lavoro e in tutti quegli aspetti di norma da loro svolti e negli ultimi due anni di guerra furono coinvolte anche nella lotta armata, nella Resistenza. Il diritto al voto fu, dunque, una conquista non una concessione.

Votarono per la prima volta nelle elezioni amministrative del marzo/aprile 1946 e per le elezioni politiche del successivo 2 giugno : si doveva scegliere tra monarchia e repubblica ed eleggere i rappresentanti all’Assemblea Costituente che aveva il compito di redigere la nuova Costituzione, la legge fondamentale dello stato, la fonte suprema del diritto nel nostro ordinamento giuridico a cui tutte le leggi e norme devono conformarsi. Votarono l’89% delle donne aventi diritto e furono eletti 535 deputati uomini e 21 deputate donne, quelle poi chiamate “ madri della repubblica”.

Una piccola avanguardia, il 3.7%, la cui presenza fu una novità assoluta come espressione del popolo sovrano. Donne diverse per generazione, regione, estrazione sociale, formazione, professione e ideologia, orgogliosamente socialiste, comuniste e democristiane, ognuna con la carica ideale del proprio partito ma coscienti che, elette in gran parte dalle donne, dovevano rimanere fedeli al mandato ricevuto di rappresentare tutte le donne e battersi per i loro diritti introducendo nella Costituzione quei principi ormai maturi insieme ad altri ancora da affermare. Seppero costruire una grande alleanza tra loro per incidere nel testo della Costituzione iscrivendo in essa una nuova concezione della donna e dei rapporti tra uomo e donna, orientate da valori comuni : il valore della persona, della pari dignità, della giustizia sociale, politica ed economica, della effettiva possibilità di emancipazione lavorativa, della tutela della maternità. La loro fu una sintesi voluta e costruita tra un umanesimo di matrice laica maturato nella Resistenza e uno di matrice religiosa maturato nelle organizzazioni cattoliche antifasciste a cominciare dalla FUCI ( federazione universitaria cattolica italiana)

Eppure attorno a queste donne c’è stato un oblio generalizzato, non un ricordo sui testi scolastici, non fotografie o approfondimenti fino alla fine degli anni 80 quando, anche la storiografia, ha iniziato a considerare la loro partecipazione alla Costituente come un’ assoluta novità e un importante contributo alla nostra democrazia repubblicana. Cinque di loro , Maria Agamben, Angela Gotelli, Nilde Iotti, Lina Merlin e Teresa Noce parteciparono alla commissione dei 75, una commissione speciale ristretta di 75 componenti incarica ta di redigere il testo della Costituzione da proporre all’Assemblea.Anche per questo è significativa la mostra organizzata recentemente dall’ ANPI e dall’Istituto Sondriese di Studi sulla Resistenza e l’Età Contemporanea, presso la Sala della Provincia, dove è possibile leggere una loro breve biografia, il contributo dato alla stesura della Costituzione e le loro fotografie.

Questi i loro nomi : Maria Federici, Adele Bei, Anna Maria Guidi, Bianca Bianchi,Laura Bianchini, Elisabetta Conci,Maria De Unterricher, Nadia Gallico,Teresa Mattei, Angiola Minella, Rita Montagnana, Maria Maddalena Rossi, Maria Nicotra, Elettra Pollastrini, Vittoria Tittomanlio, Filomena Dell’Italia Castelli.

Grazie alle donne costituenti , alla freschezza e concretezza del loro pensiero ,alla loro ferma determinazione nel voler rappresentare la domanda di cambiamento, riuscirono ad ottenere la formulazione più avanzata di articoli fondamentali della nostra Costituzione. Dobbiamo a loro una lezione di bella politica: quella del bene comune che costruisce alleanze, è coerente ai valori condivisi, costruisce un legame costante con la vita delle persone. Per questo sono riconosciute come le Madri della nostra Repubblica.

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Madri Costituenti mostra Sondrio
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