Close Menu
  • Notizie
  • News
  • Cultura
  • Economia
  • Politica
  • Salute
  • Sport
Facebook X (Twitter) Instagram
Sondrio News
Trending
  • Esordienti e Ragazzi in Pista: oltre 200 giovani atleti a Regoledo
  • 4 Passi Trail Tersion: nella Skyrace di Sondalo vittorie in solitaria per Cantoni e Rossi
  • Conclusione in grande stile per il circuito provinciale CSI di nuoto: successo a Morbegno per l’ultima prova
  • Campionati Regionali Allievi/e: weekend di emozioni a Mariano Comense con tanti personal best per gli atleti valtellinesi
  • Riccardo Dusci campione italiano nei 10.000 metri master 60
  • Strategia vincente e cuore: CSI Tirano supera Ambrosiana 3-1 e punta i playoff
  • Pgs Auxilium, l’Under 12 “Scieghi Assicurazioni” vince il Titolo Provinciale Fipav
  • Valtellina cuore del ciclismo con le tappe di Bormio e Morbegno
  • Notizie
  • News
  • Cultura
  • Economia
  • Politica
  • Salute
  • Sport
Sondrio News
  • Home
  • Privacy Policy
  • About Us
  • Contact Us
  • Disclaimer
Home » l’analisi del Comitato Acqua Pubblica
Notizie

l’analisi del Comitato Acqua Pubblica

Marco AlbertiBy Marco Alberti20 Febbraio 2025Nessun commento8 Mins Read
Share Facebook Twitter Pinterest Copy Link Telegram LinkedIn Tumblr Email
Share
Facebook Twitter LinkedIn Pinterest Email

“Occorre maggiore controllo dei soci sull’operato di Secam”. È la convinzione dell’olginatese Remo Valsecchi, commercialista e revisore contabile, consulente del Comitato Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia  di Sondrio, autore di un’analisi approfondita del bilancio e delle tariffe della multiutility presieduta oggi da Raffaele Pini. Nella giornata di lunedì 17 febbraio Valsecchi ha presentato il suo report presso la “sala Songini” di Piateda, facendo chiarezza sulle difficoltà di gestione, oltre che sulle criticità di tariffe e costi. Nelle ore precedenti ha incontrato la stampa, affiancato dalla rappresentante del comitato Martina Simonini.

“Il comitato non ha le competenze per analizzare i bilanci di Secam, per questo si è sempre affidato a Remo Valsecchi il quale, con generosità e perizia, ci ha sempre fornito preziose informazioni che abbiamo spesso trasmesso ai sindaci/soci. Anche per il bilancio consuntivo 2023 abbiamo chiesto aiuto a Remo Valsecchi che ancora una volta ha fatto lo sforzo di mettere tutto nero su bianco e di cercare di spiegarci con parole a noi comprensibili la gravità della situazione. Rendiamo pubblici questi risultati perché Remo ci invita a farlo e perché speriamo che sia utile anche per capire che ci muoviamo in una vera palude, molto più complessa se dovessimo considerare anche gli aspetti politici ed amministrativi presenti e passati. C’è da sperare che, di qui a poco, qualcuno non pianga lacrime di coccodrillo”, evidenzia in apertura l’ex sindaco di Piateda.

Situazione preoccupante 

Dopo oltre 10 anni di approfondimenti, per l’esperto la situazione finanziaria di Secam è critica. “Gli indicatori della crisi d’impresa mostrano un perdurare e un aggravamento della situazione”, afferma Valsecchi, sottolineando come il “current ratio”, l’indice che misura la capacità di una società di far fronte ai debiti a breve termine, per quanto riguarda Secam sia al di sotto dei livelli di guardia. “Siamo sostanzialmente in uno stato di insolvenza. Non sono io a dirlo, ma il bilancio”. Eppure, nonostante i numeri impietosi, “Secam dipinge un quadro ben diverso”. “Il Consiglio d’Amministrazione di Secam, nella sua lettera ai soci di fine anno, ha dichiarato con enfasi e soddisfazione che, per la prima volta, il bilancio chiude con un utile. Affermano di aver ridotto il debito e risolto molti problemi, ma la realtà è che la situazione è peggiorata. I dati parlano chiaro”.

Ma chi sono i responsabili di questa situazione? Secondo l’esperto, la colpa è da ricercarsi nei comuni soci di Secam che “hanno approvato i bilanci senza leggerli”. “Il dubbio che i bilanci siano stati approvati dagli organi sociali senza essere stati almeno letti, è probabile”, afferma Valsecchi. “Incredibile come il nostro comitato sia riuscito ad approfondire il bilancio di Secam, mentre i sindaci, veri soci della società, non l’abbiano fatto”, ha fatto eco Martina Simonini.

Nuovi investimenti: un costo inesistente

Il documento redatto da Valsecchi si propone di informare gli utenti e i cittadini delle modalità utilizzate per determinare le tariffe del servizio idrico, conoscere la struttura della tariffa e le indicazioni del Metodo tariffario, “può aiutare a meglio comprendere i piani tariffari e e ragioni per cui l’acqua costa troppo”. La tariffa del servizio idrico viene formata dall’Ente di governo dell’Ambito territoriale (ATO) sulla base del Metodo tariffario predisposto da AREARA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) dal 2012 e, periodicamente adeguato e aggiornato”.

Una dimostrazione eclatante dello squilibrio della tariffa sta nella “componente FoNI” (Fondo Nuovi Investimenti), un’anticipazione per il finanziamento dei nuovi investimenti che viene addebitata agli utenti. “È un inganno che viene perpetrato approfittando della loro non consapevolezza”, denuncia Simonini. “Di fatto, sono gli utenti a finanziare gli investimenti al posto del gestore”, aggiunge.

“Un’anticipazione è il pagamento del servizio prima della normale scadenza e della erogazione del servizio, e può essere anteriore anche di anni, quindi è un debito per il gestore ed un credito per gli utenti. L’ammortamento dei contributi a fondo perduto non esiste, è un invenzione che non ha riscontro nella lingua italiana e nemmeno nella tecnica contabile, perchè i contributi a fondo perduto, per il gestore, sono ricavi, ossia entrate che riducono il costo dell’investimento, mentre l’ammortamento è la ripartizione negli anni dei costi sostenuti per l’acquisto di beni con utilizzo pluriennale, gli investimenti, o il rimborso nel tempo di un debito”, sottolinea Valsecchi.

Se non sono costi del servizio, perchè vengono inclusi in tariffa e addebitati agli utenti? “Bisognerebbe chiederlo a chi li ha inventati, l’Autorità di regolazione del servizio, ARERA, che è stata istituita anche per definire ‘un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori’, ma ha preferito agevolare i gestori ignorando i principi fissati dalla legge e danneggiando gli utenti e consumatori. Gli utenti e consumatori non sono informati dell’addebito non dovuto e, quindi, il sistema tariffario non è certo, non è trasparente e non tutela gli interessi degli utenti”.

Doppia entrata

La questione ammortamenti ritorna nell’analisi di Valsecchi. “Nel 2025 Secam riceverà 27,7 milioni di euro del PNRR per finanziare parte dei 34,2 milioni di euro che diventeranno un costo per gli utenti e un utile per il gestore grazie a quello che la tariffa chiama ‘ammortamento su contributi a fondo perduto’. Gli investimenti realizzati entrano in tariffa nel secondo anno successivo a quello di riferimento, mentre quelli beneficiari del PNRR nel 2027, anno in cui l’ammortamento ‘FoNI’ è due volte e mezza quello del 2026. È la conferma che gli utenti, senza saperlo, sono stati assimilati al Fondo europeo per la ripresa e devono raddoppiare il PNRR versando contributi a fondo perduto anche dopo il 2027, fino al 2044, come si può rilevare. È vero che Secam è in una situazione finanziaria molto precaria e che i contributi del PNRR potrebbero consentire la sistemazione del saldo negativo di 20 milioni di euro del margine di tesoreria, ma l’Unione europea ha messo a disposizione oltre 200 miliardi di euro per incentivare gli investimenti in opere strategiche come lo è il servizio idrico e per il contenimento dei costi per gli utenti”. La questione è seria tanto che Valsecchi ha espresso alla stampa l’intenzione di portare la “questione inganno dei ‘FoNI'” all’attenzione dell’Antitrust, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).

Il ruolo di ARERA

È quindi verso il ruolo di ARERA e ATO che Valsecchi esprime le sue critiche più profonde, “per aver creato meccanismi che permettono alle società di addebitare costi non dovuti agli utenti”. “Oggi c’è un sistema ‘in house providing’ che non funziona. Se un Comune gestisce in proprio non c’è contratto di affidamento. Quindi è sbagliata la concessione, perché il contratto presuppone due parti: chi concede e chi riceve la concessione. Ma se chi riceve la concessione è lo stesso che la concede, non c’è contratto e non c’è scadenza. C’è già una legge che stabilisce le tariffe: l’articolo 154 del decreto legislativo 152 del 2006 dice che la tariffa è il corrispettivo del servizio e che deve coprire integralmente i costi di gestione di investimento. Quindi, quando io ho individuato quali sono i costi di gestione e di investimento e li ho coperti, non ho bisogno che venga un altro a dirmi come devo fare i conteggi creando costi che sono inesistenti. Eliminiamo l’ufficio d’ambito che è un costo inutile”, spiega il lecchese.

“Cambio di gestione”

Di fronte a questo scenario critico, Valsecchi lancia un appello ai sindaci dei comuni soci di SECAM: “Spetta a loro scegliere tra una possibile razionalizzazione della gestione e la riduzione delle difficoltà per i cittadini”. “È necessario un radicale cambiamento delle modalità di gestione, per evitare conseguenze negative per gli utenti”, conclude. Cosa possono fare i cittadini? “È meglio cominciare a far sentire la nostra voce e spiegare che le funzioni di chi è delegato a governare è quella affermata dalla nostra Costituzione: rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”, esorta Valsecchi. È bene ricordare come le problematiche sollevate da Valsecchi e dal comitato nulla hanno a che fare con le inchieste in corso riguardanti la gestione di Secam e di ATO.

Il ruolo del comitato

Il Comitato di Coordinamento Acqua Pubblica della Provincia di Sondrio si occupa da dieci anni di tutelare gli utenti del servizio idrico, analizzando bilanci e piani tariffari di Secam per individuare criticità e promuovere una gestione trasparente e sostenibile. Il comitato, grazie all’aiuto gratuito del consulente Remo Valsecchi, ha scoperto nel tempo “cose rilevantissime” che ha poi segnalato ai sindaci e alle ragionerie.

Il percorso del comitato è stato caratterizzato dalla volontà di “remare contro corrente”, cercando di far emergere problematiche spesso ignorate dai sindaci e dagli organi competenti. Tra le battaglie portate avanti dal comitato, vi è stata quella contro la tariffa unica nel primo piano d’ambito, una delle prime rivendicazioni che ha portato avanti con una petizione. Il comitato si propone di tradurre i documenti in parole comprensibili anche ai non addetti ai lavori.

Source link

Inserisci qui la tua pubblicità! Per meno di un caffè al giorno
Secam
Follow on Google News Follow on Flipboard
Share. Facebook Twitter Pinterest LinkedIn Tumblr Email Copy Link
Previous ArticleAuspichiamo il completamento di tutte le opere olimpiche
Next Article un nuovo “tavolo del lavoro” per affrontare le sfide del futuro
Marco Alberti

Related Posts

Torna la rassegna Tiratardi – Speciale Pasqua e Primavera

11 Aprile 2025

Ecco i nomi dei Pasquali in gara domenica

11 Aprile 2025

Le uova di cioccolato più costose al mondo

10 Aprile 2025
Leave A Reply Cancel Reply

Facebook X (Twitter) Instagram Pinterest
  • Home
  • Privacy Policy
  • About Us
  • Contact Us
  • Disclaimer
© 2025 All copy rights reserved

Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.