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La Valtellina sarà l’epicentro della storia olimpica

Giuseppe MaioranaBy Giuseppe Maiorana14 Febbraio 2025Nessun commento4 Mins Read
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Location di prim’ordine e un terzo delle medaglie complessive che saranno assegnate in Valtellina: intervenendo oggi all’incontro istituzionale di Palazzo Muzio, il presidente del Coni e di Fondazione Milano-Cortina Giovanni Malagò ha rimarcato il ruolo centrale della provincia di Sondrio nell’appuntamento a Cinque cerchi del prossimo anno.

La candidatura

“Avevamo un budget di soli 40 mila euro per il master plan della candidatura – ha ricordato Malagò -, ma sapevamo di poter offrire meravigliosi territori e il portafoglio di consenso popolare dopo la debacle dell’assurdo ritiro della candidatura di Roma. Per vincere abbiamo fatto di necessità virtù e la nostra virtù è stata calare il meglio dell’Italia: Milano è un grande brand da raccontare, Cortina è la perla delle Dolomiti; Anterselva è il tempio laico del biathlon; Bormio è storia e la pista Stelvio è leggenda; a Livigno ormai Carosello 3000 e il Mottolino sono La Mecca per tutti gli appassionati di freestyle. E non bisogna dimenticare che la Valtellina da sola ospiterà un terzo dell’intero programma olimpico”.

Saranno infatti ben 34, 26 a Livigno e 8 a Bormio, le medaglie che verranno assegnate in Alta Valle.

Le opere olimpiche

“Non dobbiamo scordare – ha proseguito Malagò – chi ha tenuto sempre la barra dritta come la Lombardia, che è stata sempre molto leale e ha creduto in un progetto per cui all’inizio ci prendevano per pazzi. Il presidente Attilio Fontana è stato sempre molto concreto, Massimo Sertori è un assessore straordinario e Sergio Schena per me un compagno di banco. All’inizio abbiamo avuto tantissimi problemi, ora gran parte sono risolti. Subito dopo la vittoria della nostra candidatura abbiamo avuto a che fare con due anni di covid, poi con una guerra che ha fatto saltare tutti i preventivi per i cantieri”.

“Anche in Valtellina – è poi sceso nello specifico il numero uno del Coni – ci sono stati investimenti importanti, anche più di quelle che erano le mie aspettative. I rappresentanti locali però sono stati bravi a incalzarmi dicendomi che il territorio aspettava queste opere da tantissimo tempo. Ora qualcuno si lamenta dei tempi, ma anche se un’opera non verrà completata entro il prossimo 6 febbraio non sarà la fine del mondo. Ciò che conta è che siano già pronti gli impianti sportivi e su questo ci siamo. E’ giusto ospitare lo sci alpinismo a Bormio che prima nessuno sembrava conoscere e poi tutti volevano e a Livigno tra 10 giorni ci saranno alcuni test event”.

Doppio nome

Lo stesso Giovanni Malagò ha poi svelato la portata rivoluzionaria delle prossime Olimpiadi invernali anche già a partire dal loro nome: “Per la prima volta in 128 anni di storia di Olimpiadi invernali ed estive – ha rimarcato Malagò – ha una doppia intitolazione. Quando ho chiesto al Cio se potevamo mettere due nomi mi hanno detto che era impossibile, ma in realtà non c’era nessuna norma che lo impediva”.

La legacy

“Abbiamo creato un nuovo modello di concepire le Olimpiadi – così ancora Malagò – visto che chi arriva dopo di noi ci ha copiato: le Olimpiadi invernali del 2030 saranno a Nizza e in Alta Savoia. Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 avranno una legacy fortissima e la Valtellina sarà l’epicentro di questa storia. Anche grazie alle Olimpiadi invernali giovanil, “Dolomiti-Valtellina 2028″ la provincia di Sondrio ha davanti a sé due anni di grande potenziale in termini di comunicazione mediatica e turistica. Stiamo andando molto bene: ci sono ancora tante cose da sistemare, ma sappiamo dove mettere le mani. L’importante è che tutti si sentano co-protagonisti di questo evento e sentiamo già che c’è molto desiderio. Dobbiamo trovare 18 mila volontari e le domande arrivate sono già 90 mila”.

Gli aneddoti

Nel corso del suo intervento poi Giovanni Malagò ha regalato qualche aneddoto e gag sul suo rapporto con i valtellinesi Massimo Sertori e Sergio Schena. “Sergio mi regala sempre delle bottiglie di Sforzato, una a Natale e una a Pasqua. Sono cinque anni, invece, che Sertori continua a chiedermi di trovare una gara importante da ospitare a Ponte in Valtellina: stiamo vedendo per qualche sport dimostrativo – ha scherzato Malagò -. Anzi, ora all’uscita dalla sala troverete dei bigliettini in cui, in forma totalmente anonima, potete indicare che gara poter ospitare a Ponte”.  

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