Il direttivo della Camera Penale di Sondrio, guidato dall’avvocato Stefano Di Pasquale, prende posizione contro gli attacchi sempre più frequenti rivolti ai difensori, sottolineando l’importanza del diritto alla difesa come pilastro fondamentale dello Stato di diritto. Un intervento pubblico chiaro, reso noto a poche ore da quanto dichiarato dall’ordine degli avvocati in difesa della collega Emanuela Mauro, difensore dei tre giovani arrestati per aver rubato in alcune farmacie della provincia, presa di mira sui social network con attacchi personali e insulti.
Per il direttivo della Camera Penale valtellinese la questione è di principio. “Ciascun individuo, anche l’autore dei reati più odiosi, ha il sacrosanto diritto di essere difeso in un processo penale. Qualora questo diritto fosse limitato o messo in dubbio, il sistema giustizia, inevitabilmente, crollerebbe. Cosa significa difendere? Difendere un indagato o un imputato non significa difendere il reato che è stato commesso. Difendere significa garantire a chiunque di avere un processo equo, a prescindere dal reato per cui è accusato. Un processo equo significa garanzia per tutti i cittadini di una Giustizia con la G maiuscola. Una sentenza emessa al termine di un processo ove non fosse garantito il diritto di difesa sarebbe una sentenza ingiusta e pericolosa”.
“I processi si fanno nelle aule di tribunale” si diceva una volta. Ora le cose paiono diverse, come sottolineano dall’associazione di penalisti della provincia di Sondrio. “Si percepisce un desiderio sempre più diffuso di sostituire ai Tribunali e allo Stato di diritto la Giustizia delle piazze (siano esse mediatiche o meno). Viene invocata una giustizia del Popolo e non più ‘in nome del Popolo’. Questi scenari, ahinoi sempre più frequenti, sono davvero inquietanti e pericolosi. Ed è parimenti inaccettabile la gogna mediatica a cui, molto spesso, sono esposti indagati e imputati per il solo fatto di essere sottoposti a un procedimento penale”.
“Per quanto poco possa piacere, il Difensore è un presidio fondamentale e insostituibile a tutela dello Stato di diritto. Minacciare o insultare un Difensore significa erodere il diritto di ogni cittadino a una Giustizia equa. Un Avvocato Penalista, purtroppo, è amaramente consapevole del rischio di poter essere “identificato“ con i reati commessi dai propri
Assistiti. Tuttavia, ogni attacco o minaccia alla funzione difensiva è da ritenersi ingiustificabile. Fortunatamente, nonostante tutto, ci sarà sempre un Avvocato libero
da ogni condizionamento al fianco di un individuo indagato o imputato. E ciò sia che si tratti in un individuo accusato di omicidio sia di diffamazione aggravata commessa tramite social media”, concludono dall’associazione.