Il “Comitato per l’autonomia e l’indipendenza della Banca Popolare di Sondrio”, rappresentato dal presidente Stefano Zane e dal segretario generale Luca Soressi Serena, si oppone con fermezza all’offerta pubblica di scambio volontario (OPS) annunciata da BPER, evidenziando i rischi per il futuro della banca valtellinese e il suo legame con il territorio.
Secondo il Comitato, il cui motto è “…per rispetto ‘de li fadìga dei nòs véċ’…e per il futuro dei nostri figli”, l’operazione, del valore di 4,3 miliardi di euro, è finalizzata ad acquisire il controllo di BPS con l’obiettivo di una fusione per incorporazione nel minor tempo possibile. “Di conseguenza, la Banca Popolare di Sondrio verrà, in poco tempo, cancellata, e con essa la sua storia fatta di 154 anni di bilanci in utile, anche durante le grandi guerre, e di continua crescita dell’occupazione e del numero degli sportelli al servizio di famiglie, imprese e territori”, si legge nella nota.
Il Comitato denuncia che l’operazione porterà a chiusure di filiali e riduzione del personale, con un impatto negativo sulle economie locali. “L’unico obiettivo vero dell’operazione è di spostare altrove i centri di comando e così appropriarsi dei risparmi e dei profitti della Valle e dei Territori in cui opera BPS e ciò ad unico ed esclusivo vantaggio e arricchimento di pochi soggetti finanziari”.
L’offerta, secondo il Comitato, è “ostile e distruttrice di valore”, inserendosi in un quadro di accentramento del sistema bancario italiano, con conseguenze negative per le piccole e medie imprese. Per questo, l’appello è chiaro: “Auspichiamo e speriamo che i tanti azionisti della BPS rifiutino questa operazione perdente per loro, per la loro storica banca, per il loro territorio, per il nostro Paese”.