Nella mattinata di lunedì 10 febbraio si è tenuta a Sondrio una breve cerimonia commemorativa in onore di Giovanni Palatucci, ultimo questore di Fiume, Servo di Dio, Giusto tra le Nazioni e Medaglia d’Oro al Merito Civile. Alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, è stata deposta una corona d’alloro davanti alla stele commemorativa posizionata nel 2021 all’ingresso della questura sondriese.
Durante la cerimonia, il questore Sabato Riccio ha ricordato il valore e il sacrificio di Palatucci, “esempio di impegno e dedizione”. Dopo il suono del Silenzio e la benedizione del cappellano della Polizia di Stato, una studentessa del liceo scientifico ha letto un passo tratto dal Diario di Anna Frank, a sottolineare l’importanza della memoria e del coraggio nel difendere i più deboli.
Chi era Giovanni Palatucci
Palatucci, originario della Campania, fu assegnato nel 1937 all’ufficio immigrazione di Fiume, allora sotto il controllo italiano. In piena Seconda guerra mondiale, divenne reggente della questura della città e mise in atto un’azione sistematica per salvare i perseguitati dal regime nazista. Quando ebbe la possibilità di fuggire, preferì usare il salvacondotto per mettere in salvo altre persone, consapevole del rischio che correva. Il suo coraggio permise di salvare circa 5.000 vite. Nel 1944, scoperto dai nazisti, fu arrestato e deportato nel campo di sterminio di Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945. In suo onore, Israele gli ha conferito il titolo di “Giusto tra le Nazioni” e al Museo Yad Vashem è stato piantumato un bosco con 5.000 alberi a lui dedicati.