La notizia dell’offerta pubblica di acquisto da parte di BPER nei confronti della Banca Popolare di Sondrio ha destato sorpresa e preoccupazione in Valtellina. Dopo le preoccupazioni espresse da Massimo Sertori è la volta di Tiziano Maffezzini. Il presidente di Uncem Lombardia, oltre che sindaco di Chiuro e presidente della Comuità Montana Valtellina di Sondrio, ha deciso di lanciare un appello a tutti gli attori locali, invitando politica, imprenditori e rappresentanti di categoria a unire le forze per affrontare questo momento di incertezza. “Unire le forze in questo momento può aiutare a influenzare, indirizzare e accompagnare un percorso certamente complesso e ricco di incognite. Consapevoli che da questo potrà dipendere il futuro della nostra valle e del suo sistema creditizio”, ha dichiarato.
Le preoccupazioni
Uno dei timori principali riguarda l’impatto che l’eventuale acquisizione potrebbe avere sull’occupazione, sui servizi bancari e sul sostegno all’economia locale. La Popolare di Sondrio ha sempre rappresentato un baluardo per le comunità montane, garantendo un’operatività bancaria capillare e una vicinanza reale alle esigenze del territorio. Uncem ha più volte denunciato come l’ingresso di grandi gruppi bancari abbia portato, in altri contesti, alla chiusura di filiali e al depotenziamento dei servizi locali, con conseguenze pesanti per le aree più fragili e isolate. “Meno servizi significa meno opportunità per chi vuole restare o trasferirsi”, ha sottolineato Maffezzini.
Maffezzini ha anche ricordato le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, che pochi mesi fa, proprio nella sede della Popolare di Sondrio, aveva sottolineato il valore delle banche radicate nel territorio. “Le banche hanno di fronte persone, imprenditori che rischiano ogni giorno per far crescere il Paese. Devono avere il coraggio di stare con chi investe, lavora e rischia”, aveva affermato il ministro, ribadendo l’importanza di un sistema bancario vicino alle realtà locali.
“Il radicamento territoriale per una banca, lungi da una dimensione romantica o campanilistica, è la base della capacità di lettura del tessuto produttivo e delle specificità di un’economia territoriale”, ha aggiunto Maffezzini. “L’auspicio è che l’assetto di Bps, che ha attivamente contribuito allo sviluppo della crescita valtellinese, sia preservato e conservato e che l’operazione finanziaria non tolga a questa valle il valore umano, il rapporto diretto e la sensibilità nel sostenere un tessuto economico ed imprenditoriale particolare, altrimenti sarebbe una grande perdita, per tutti”.