L’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) proposta da BPER Banca nei confronti della Banca Popolare di Sondrio ha acceso dibattiti e suscitato interrogativi nel panorama economico e politico. Un attore di peso in questa operazione è Unipol, principale azionista di BPER, con una quota del 24,6% nella banca modenese e del 19,7% nella Popolare di Sondrio.
Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol, ha descritto l’operazione come “un matrimonio naturale”, sottolineando le “forti radici comuni” tra i due istituti e un “legame di lungo periodo”. In un’intervista al Sole 24 Ore, ha affermato che l’OPS è “amichevole”, pur non essendo “concordata” con la banca sondriese. “Sul piano formale per Unipol non cambia molto – ha spiegato – ma concretamente, disporre di una banca più forte consentirà di distribuire meglio i nostri prodotti”.
Analisti d’accordo
Anche per gli analisti finanziari il matrimonio tra BPER e BPS ha un senso. Pietro Calì ha sottolineato come “con il grande fermento di questo momento sia normale che tutte le banche di media dimensione debbano muoversi per non rimanere indietro o diventare preda”. Calì ritiene che nel caso di BPER e Popolare di Sondrio, “il modello di business è coerente e potrà rimanere coerente per entrambe le banche, il rischio dell’esecuzione dunque rimane molto basso”. Aggiunge che le due banche “hanno un Dna molto simile” e che l’aggregazione sarebbe “molto più semplice”, grazie alla compatibilità geografica per creare valore.
L’analista evidenzia anche come l’unione tra le due banche porterebbe “quasi 190 milioni di sinergie di costo”, pur sottolineando che il premio offerto non sembra altissimo, dato l’aumento delle capitalizzazioni bancarie degli ultimi anni. Anche a Calì non sfugge il ruolo di Unipol, con la possibilità di fare leva su Arca SGR, la società prodotto dello stesso partner assicurativo, detentore di importanti quote in entrambe le banche. “Un’offerta fatta in casa, insomma”, conclude l’analista.
Andrea Costanzo, vicepresidente di European Financial Institution Ratings di Dbrs, ha osservato che “con questa acquisizione” di Banca Popolare di Sondrio, “Bper rafforzerebbe la sua posizione sul mercato in Italia, in particolare nelle regioni più ricche del nord del Paese, soprattutto in Lombardia”. Costanzo ha aggiunto che, “allo stesso tempo, Banca Popolare di Sondrio beneficerebbe di un’unione con un gruppo ben consolidato e diversificato come Bper, supportato da un solido profilo di credito”. In un report, ha anche sottolineato che “il buon track record di Bper nell’esecuzione dei processi di integrazione” e la presenza dello stesso azionista di riferimento, Unipol, in entrambe le banche faciliteranno il successo dell’operazione.