In caso di operazione riuscita, il marchio di Banca Popolare di Sondrio sarà preservato. È la promessa di BPER all’indomani dell’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) lanciata sull’istituto valtellinese. Un’operazione che, come ha precisato l’amministratore delegato Gianni Franco Papa, “non era stata concordata” con la “Sondrio”. Tuttavia, Papa ha chiarito che l’OPS “non è da considerarsi ostile”, sottolineando che l’operazione ha solide basi industriali e rappresenta una grande opportunità per gli azionisti della banca valtellinese.
“Siamo convinti che l’offerta sia molto attraente per gli azionisti della Banca Popolare di Sondrio”, ha dichiarato Papa in conference call con gli analisti, aggiungendo che l’integrazione tra le due banche consentirà di “rafforzare e accelerare il piano industriale” già in corso, con impatti sociali limitati.
“Banche con simile dna e valori”
Secondo l’ad di BPER, l’operazione permetterà di creare un gruppo bancario più forte e competitivo, con un’identità comune e radici ben piantate nei territori di riferimento. “È un momento cruciale nel sistema bancario italiano e siamo convinti che dobbiamo proteggere e difendere i nostri territori con una business combination tra banche con simile dna e valori”, ha aggiunto.
Le reti di BPER e della Popolare di Sondrio “sono altamente complementari con una limitata sovrapposizione”, per cui “l’impatto sociale sarà molto limitato”, ha sottolineato Papa nel corso della conference call con gli analisti dopo l’OPS lanciata sull’istituto valtellinese.
Il ruolo di Unipol
Entrambe le banche vedono la partecipazione di Unipol, con BPER detenuta al 19,7% (con una potenziale crescita fino al 24,77%) e BP Sondrio al 19,9%. I movimenti di Borsa degli ultimi mesi avevano già lasciato intuire un fermento attorno ai due istituti: dall’inizio dell’anno, la banca valtellinese ha registrato un incremento del 30% a Piazza Affari, mentre negli ultimi sei mesi la crescita è stata del 47%. Anche BPER ha mostrato una performance significativa, con un aumento del 7,5% da inizio anno e del 44,8% nell’ultimo semestre.
L’OPS, annunciata ufficialmente il 6 febbraio, punta ad acquisire almeno il 50% del capitale sociale della Banca Popolare di Sondrio, con la possibilità di superare il 90% e procedere al delisting della banca valtellinese. “Si tratta di una opportunità unica di combinare due banche con lo stesso Dna”, ha ribadito Papa, sottolineando come l’operazione rafforzerà la crescita di BPER e creerà valore per tutti gli stakeholder. “Il nostro piano sarà ulteriormente accelerato da questa combinazione”.
Ora resta da vedere quale sarà la reazione del consiglio di amministrazione di BPS, per ora trincerato dietro un ‘no comment’, di fronte a un’operazione che potrebbe ridefinire gli equilibri del settore bancario italiano.