Il Consiglio di Stato respinge l’appello della Provincia di Sondrio: stop alla caccia in tutti i valichi montani. Nella giornata di martedì 21 gennaio 2025, il Consiglio di Stato, con la sentenza numero 407, ha respinto l’appello della Provincia di Sondrio e confermato la decisione del TAR Lombardia, che impone la tutela di tutti i valichi montani attraversati dalle rotte migratorie degli uccelli. I giudici hanno ribadito che tali valichi, anche quelli confinanti con altre province, devono essere protetti dall’attività venatoria per un raggio di almeno mille metri, come previsto dalla legge.
La Provincia di Sondrio aveva individuato solo due valichi, ma la relazione del commissario incaricato dai giudici ha rivelato che nel territorio provinciale sono almeno 24 i valichi interessati dalle rotte migratorie, molti dei quali precedentemente sconosciuti. Nonostante alcuni di questi valichi si trovino a cavallo con altre province, il Consiglio di Stato ha stabilito che la Provincia di Sondrio non ha adempiuto correttamente agli obblighi di legge.
La soddisfazione della LAC
La LAC (Lega Abolizione Caccia), che ha patrocinato la causa con lo studio legale dell’avvocato Claudio Linzola di Milano, ha ottenuto una nuova vittoria. Dal 2020, l’associazione ha avviato un contenzioso legale contro la Regione Lombardia e la Provincia di Sondrio per la tutela dell’avifauna. La sentenza del Consiglio di Stato conferma l’importanza di proteggere adeguatamente le rotte migratorie degli uccelli e di estendere la tutela a tutti i valichi montani.
“Oggi risulta inequivocabilmente dalla relazione del Commissario ad acta prodotta al TAR Lombardia nel giudizio di ottemperanza R.G. 2427/2023, nel quale la Provincia di Sondrio non era stata evocata perché aveva proposto il presente appello, compaiono, per essere situati nel territorio della Provincia di Sondrio 24 valichi ‘sconosciuti’ interessati dalle rotte migratorie. Se anche alcuni di questi valichi si trovano a cavaliere con il territorio di province diverse da quella di Sondrio, il numero di valichi non formalmente individuati da Provincia di Sondrio ai sensi di legge rimane comunque rilevante”, commentano dalla LAC.