“Preoccupazioni infondate”. Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha definito le perplessità sollevate da alcuni amministratori locali della provincia di Sondrio, in primis il sindaco di Sondrio Marco Scaramellini, a riguardo dei recenti cambiamenti ai vertici delle ASST e ATS locali. Nel corso di un incontro con gli stakeholder del territorio, tenutosi nel pomeriggio di giovedì 9 gennaio a Sondrio, Bertolaso ha voluto chiarire la sua posizione, difendendo le scelte fatte dalla Giunta regionale. È con decisione che Bertolaso respinge le accuse: “Quelle dei sindaci sono preoccupazioni ingiustificate. Ognuno deve fare la sua parte, si deve assumere le sue responsabilità. Io, come responsabile del Welfare di Regione Lombardia, ho preso queste decisioni sulla base delle esigenze e degli interessi dei diversi territori. Le ho sottoposte alla giunta della Regione Lombardia, che le ha approvate all’unanimità. Mi assumo io personalmente la responsabilità di queste scelte e garantisco che non ci sarà alcun disagio, difficoltà o ritardo nei programmi che abbiamo definito con le direzioni strategiche e con i sindaci del territorio”.
Parole importanti per garantire come i cambi ai vertici, con Monica Fumagalli subentrata a Vincenzo Petronella all’Ats Montagna e con Ida Ramponi alla guida dell’Asst Valtellina Alto Lario (al posto della stessa Fumagalli), siano parte di una strategia più ampia, finalizzata a rafforzare la rete sanitaria regionale e a rispondere alle sfide che si pongono sul lungo periodo, in particolare con l’arrivo delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. “Il nostro obiettivo è garantire una sanità che sia al servizio delle persone, soprattutto in territori complessi come quelli montani, caratterizzati da difficoltà logistiche. Cambiamenti sono da considerarsi del tutto fisiologici dentro una realtà così complessa come quella del welfare lombardo, fatto di 110mila dipendenti e di un budget di 23 miliardi di euro l’anno”.
Il senso dell’incontro
Si è detto soddisfatto Bertolaso dell’incontro con i portatori d’interesse del territorio. “Abbiamo voluto iniziare l’anno con un momento di dialogo diretto per presentare il nuovo assetto delle direzioni delle strutture sanitarie del territorio e tracciare le priorità per il futuro”, ha dichiarato l’assessore regionale, affiancato dal ‘suo’ direttore generale Mario Melazzini e dai direttori sanitari di Ats e Asst (compreso Corrado Scolari, dg dell’ Asst Valcamonica), oltre che da Alberto Zoli, direttore generale dell’Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda e direttore sanitario per le Olimpiadi designato da Regione Lombardia. “L’Ats della Montagna rappresenta una metafora dell’Italia stessa: una realtà complessa, con peculiarità geografiche e organizzative che la rendono unica e originale. Per questo motivo, è fondamentale lavorare insieme per valorizzare quanto fatto fino ad oggi e affrontare le sfide che ci attendono”, ha aggiunto l’ex numero uno della Protezione Civile.
Olimpiadi grandissimo banco di prova
Rivolgendosi in particolare alla provincia di Sondrio, Bertolaso ha parlato anche dell’importanza di cogliere l’opportunità offerta dalle Olimpiadi, evento che sarà determinante per lo sviluppo infrastrutturale e l’organizzazione sanitaria del territorio. “Investire nelle Olimpiadi significa non solo sviluppare infrastrutture, ma anche migliorare l’organizzazione sanitaria. E queste migliorie resteranno a beneficio di tutti i cittadini e delle realtà locali, sia in vista dei grandi eventi, sia nel lungo periodo”.
A proposito di complessità e organizzazione, Bertolaso ha citato un esempio concreto per mettere in luce l’efficacia dell’organizzazione sanitaria della Regione: gli infortuni accaduti a dicembre a Bormio durante la Coppa del Mondo di sci al francese Cyprien Sarrazin e all’italiano “padrone di casa” Pietro Zazzi. “In entrambe le situazioni, due infortuni molto seri, siamo intervenuti in tempi istantanei e abbiamo gestito i problemi in modo eccellente. L’elicottero in tutte e due i casi è arrivato nell’arco di pochissimi minuti, meno di cinque, visto che si trovava già sul posto. In entrambe le occasioni dopo 7 minuti i due atleti si trovavano all’ospedale di Sondalo. Ciò ha dimostrato che la nostra organizzazione sanitaria è in grado di affrontare anche le emergenze più complesse. Per questo abbiamo ricevuto gratitudine da tutte le federazioni sportive coinvolte, nazionali e internazionali. Questo è quello che intendiamo ovviamente garantire prima, nel corso e dopo le Olimpiadi”, ha affermato Bertolaso.