Pubblichiamo la testimonianza della professoressa Claudia Colombo che ieri ha accompagnato la nipote per una sospetta frattura all’ospedale di Sondalo e ha dovuto attendere ben sette ore in Pronto Soccorso prima che l’arto venisse ingessato e la paziente venisse dimessa e rimandata a casa.
La testimonianza è stata rilanciata sui social network da Ezio Trabucchi, presidente del Movimento Popolare Morelli autonomo.
La testimonianza
“Nave sanza nocchiere in gran tempesta” (Purgatorio canto VI). Scomodo Dante per definire la penosa situazione del P.S. del Morelli: il personale, empatico, professionale e paziente deve far fronte a un’organizzazione che mette a dura prova pazienti e operatori. Ieri ho effettuato alle 12 l’accesso al Pronto Soccorso con una nipote per una sospetta frattura. Alle 12.35 è stato effettuato il Triage, le dimissioni sono avvenute alle 19.30: 7 ore di attese varie per una radiografia e una visita ortopedica con ingessata dell’arto (ahimè fratturato) – così racconta la professoressa Colombo -. Con noi, a condividere scoramento, rabbia, impazienza, frustrazione, tantissimi pazienti, alcuni visibilmente provati. Alle richieste di spiegazioni o chiarimenti, il personale appariva frustrato e imbarazzato: non era evidentemente colpa loro, ma di una politica che lascia un solo medico (uno!!!!) a stilare i referti radiografici dei presidi da Morbegno a Livigno”.
“Con pudore e sofferenza, un medico mi ha spiegato che loro sono in prima fila a ricevere le lamentele e, a volte, gli improperi degli utenti, ma sono lasciati soli da una politica miope – ha proseguito la donna -. È vero che ci sono state parecchie emergenze, ma è anche vero che siamo nel pieno della stagione sciistica e gli infortuni sono prevedibili. Cosa accadrà durante le Olimpiadi 2026? E cosa sarà della sanità per noi valtellinesi? Ringrazio chi prende a cuore le sorti del nostro ospedale e di noi utenti, costretti ad esperienze che assomigliano a racconti di avventura”.