“Basta disservizi” e “Treni in orario!”: è con questi slogan che nel tardo pomeriggio di venerdì 20 dicembre 2024, circa sessanta persone hanno manifestato il loro disappunto per la gestione dei treni in Lombardia davanti alla stazione di Sondrio. Un’iniziativa popolare che nasce nel solco della raccolta firme contro i disservizi sulla linea ferroviaria Tirano-Milano, lanciata solo qualche settimana fa sul portale Change.org per chiedere le dimissioni dell’assessore regionale ai Trasporti, Franco Lucente. La protesta, che ha visto anche una consistente presenza di forze dell’ordine, avevo l’obiettivo di sollecitare risposte concrete da parte dalle istituzioni per migliorare l’affidabilità del servizio ferroviario di Trenord e porre fine ai continui ritardi e guasti che penalizzano i viaggiatori.
Durante la manifestazione, ha prendere la parola, dopo la lettura della petizione da parte di Nicoletta Cabello, è stato Fabio Panighetti, promotore della raccolta firme. Nel suo intervento Panighetti ha sottolineato come la situazione dei collegamenti ferroviari nella provincia di Sondrio continui a essere critica. “Ogni giornata è segnata da ritardi e guasti inaccettabili”, ha dichiarato, ricordando episodi recenti, come i disagi causati a Tirano e Monza. Panighetti ha inoltre evidenziato l’impatto negativo sull’ambiente e la viabilità, invitando a unire le forze con altre associazioni regionali di pendolari per amplificare la protesta e portare il problema all’attenzione delle istituzioni.
Dal canto suo Carlo Ruina, ex assessore e storico esponente della sinistra provinciale, ha criticato il sistema politico e istituzionale che, a suo avviso, alimenta i disservizi ferroviari. Ha evidenziato responsabilità politiche sia a livello regionale, riferendosi al presidente della Lombardia che ha rinnovato il contratto con Trenord, sia a livello nazionale, puntando il dito contro il ministro Salvini per la mancata attenzione alle infrastrutture, inclusa la tratta Tirano-Milano. Ruina ha definito l’iniziativa dei pendolari “positiva” e ha invitato a richiamare i responsabili ai propri doveri istituzionali.
Infine a prendere la parola è stato Guglielmo Zamboni, segretario provinciale della Cgil. “È importante che questa iniziativa sia partita dal basso. Serve un comitato pendolari rappresentativo, perché sul treno viaggiano persone di ogni orientamento e tutti subiscono i disagi. Non accettiamo il rimpallo di responsabilità tra Trenord e Trenitalia. Vogliamo treni in orario e un servizio dignitoso, senza scuse su guasti o tecnologia. La politica deve smettere di ignorare questi problemi e agire concretamente, perché questo servizio si regge sulle nostre tasse e merita attenzione e investimenti adeguati. Non è mettendo il doppio binario che risolviamo i problemi. Ci vuole più attenzione a questa linea, che va presidiata un po’ meglio. Ci vuole che la politica faccia le dovute pressioni”.
Alla manifestazione erano presenti anche i rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base. Anche l’USB ha espresso la propria insoddisfazione, concentrando la propria denuncia sui continui disservizi nel trasporto ferroviario e sull’inefficienza della classe politica locale e regionale nel risolvere i problemi. Secondo il sindacato, invece di affrontare le vere cause del malfunzionamento, si scarica la responsabilità sui lavoratori in sciopero. L’USB sostiene che i pendolari siano costretti a subire disagi quotidiani, mentre i politici, comodamente trasportati con auto blu, evitino le difficoltà del servizio pubblico.