Sondrio si mantiene stabile nell’annuale classifica sulla qualità della vita stilata dal Sole24Ore, classificandosi 30esima e perdendo solo una posizione rispetto al 2023. La 35esima edizione dell’indagine sulla qualità della vita certifica la leadership di Bergamo, seguita sul podio da Trento e Bolzano. È la prima volta che la provincia di Bergamo vince la Qualità della vita, raggiungendo il primo posto tra i territori più vivibili: entra così nella storia della classifica che misura il benessere della popolazione italiana, dopo essersi piazzata quinta l’anno scorso. Importante balzo in avanti per Bolzano, che guadagna 10 posizione, mentre Trento si conferma sul podio, passando dal terzo al secondo gradino.
Le performance di Sondrio
L’indagine, come ogni anno, ha preso in esame 90 indicatori sul 2023, suddivisi nelle sei macro categorie tematiche (ciascuna composta da 15 indicatori) che accompagnano l’indagine dal 1990. Sondrio è all’11esimo posto per ‘Ricchezza e consumi’ (+21 posizioni rispetto allo scorso anno); al 92esimo per ‘Affari e lavoro’ (-19); al settimo posto per ‘Giustizia e sicurezza’ (+7); al 43esimo per ‘Demografia e società’ (+17); al 42esimo per ‘Ambiente e servizi’ (-31); al 28esimo posto per ‘Cultura e tempo libero’ (+22).
L’indice peggiore è in “Ambiente e servizi (posizione numero 105) e cioè quello relativo ai posti e chilometri offerti, per ogni singolo abitante, dal trasporto pubblico locale. Male anche il dato relativo al riciclaggio e impiego di denaro (posizione 101) visto che solo sei province italiane hanno più denunce ogni 100mila abitanti. Male anche il dato relativo alla presenza di medici specialistici (posizione 100) e, anche un pò a sorpresa, il trend delle presenze turistiche con un calo che colloca la provincia di Sondrio alla posizione 103. Non confortante nemmeno il dato sul gender pay gap cioè sulla differenza di retribuzione tra uomini e donne nel settore privato: Sondrio e il suo territorio sono in posizione 98, quindi tra le peggiori d’Italia.
Dopo due anni in cui era stata la migliore in Italia, invece, Sondrio scende in 13esima posizione per quanto riguarda l’indice di litigiosità, basato sulle cause civili iscritte ogni 100 mila abitanti. Non manca comunque anche quest’anno, un primato per la provincia di Sondrio e cioè quello per i pagamenti delle fatture oltre i 30 giorni, conferma rispetto al 2023. Altri piazzamenti sul podio o in top ten arrivano anche per i depositi bancari per le famiglie e protesti pro capite (quinto posto in entrambe le categorie), per il numero di imprese in fallimento ogni 100 aziende registrate (quinto posto anche in questo caso), per gli omicidi volontari (quarto posto), per gli altri delitti mortali denunciati (secondo posto) e più in generale per l’indice di criminalità, cioè la totalità dei delitti denunciati (sesta posizione) e per i furti di auto (seconda posizione).
Nella macrocategoria “Demografia e società” Sondrio spicca poi per emigrazione ospedaliera, visto il basso numero di residenti dimessi da ospedali di altre regioni (settimo posto, anche se il dato non tiene conto di coloro che si rivolgono a ospedali in altre province in Lombardia). Per quanto riguarda “Ambiente e servizi”, la provincia di Sondrio è terza per qualità della vita di bambini, giovani e anziani e settima per l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili. Infine, nella macrocategoria “Cultura e tempo libero”, sesto posto per le aree protette.
Interessanti, infine anche i dati sul clima: Sondrio ha avuto in media 7,2 ore di sole al giorno (105esima posizione in classifica) e 18 giorni con accumulo di pioggia superiore ai 40 millimetri (prima in Lombardia per eventi estremi).
Le altre città
Nella top ten anche Monza e Brianza, che guadagna altre cinque posizione e termina quarta, Cremona, quinta con un +13 rispetto all’anno scorso, Udine che scende al sesto posto dopo il successo del 2023, Verona e Vicenza, rispettivamente settima e ottava, Bologna, nona dopo il podio del 2023 e infine, Ascoli Piceno che con un +17 agguanta la decima posizione.
Le ultime posizioni
Anche questa edizione, se vede nelle prime posizioni molti territori del Nord, fotografa invece una concentrazione del Mezzogiorno nella seconda metà della graduatoria, con l’unica eccezione di Macerata che arriva al 25° posto. A vestire la maglia nera, in 107esima posizione, Reggio Calabria, che perde sei posti. Rimane sul fondo della graduatoria Napoli, penultima, mentre il terzultimo posto è andato alla provincia di Crotone.