“Si continua a morire sul lavoro. Ma da qualche tempo c’è una novità: gli incidenti non avvengono più soltanto in piccole realtà ma anche in grandi fabbriche, stabilimenti e cantieri di opere pubbliche”. Lo afferma il senatore Tino Magni dell’Alleanza Verdi e Sinistra, presidente della commissione di indagine sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, commentando la tragedia avvenuta venerdì. 13 dicembre a Bianzone, dove un operaio di 65 anni, Salvatore Briamonte, originario della provincia di Potenza, è morto nel cantiere Anas per la costruzione della tangenziale di Tirano.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 13.30, quando Briamonte è rimasto incastrato in un macchinario per il trattamento del cemento nell’area dedicata ai prefabbricati. Nonostante l’arrivo immediato dei soccorsi, per l’uomo non c’è stato nulla da fare. “È gravissimo l’abbassamento generale delle condizioni di sicurezza nei grandi cantieri, dove ci si aspetterebbe il massimo rispetto delle prescrizioni sulla sicurezza sul lavoro. Io continuerò a ripeterlo: la sicurezza non è un costo. Prima ci sono le persone e poi il profitto”. ha dichiarato il senatore Magni.
Il senatore ha anche ricordato altri recenti episodi gravi, come quelli avvenuti alla Toyota di Bologna e nello stabilimento Eni di Calenzano, sottolineando che la magistratura dovrà accertare con precisione le responsabilità di quanto accaduto. Nel frattempo, Magni ha espresso cordoglio per la famiglia della vittima.