Pedalare affiancati, per molti ciclisti, è una scelta di sicurezza. Ma non sempre questa pratica è vista di buon occhio. Lo sanno bene i professionisti Domenico Pozzovivo e Diego Ulissi, protagonisti di un curioso episodio avvenuto domenica scorsa lungo il tratto nord-occidentale del Lago di Como.
I due atleti stavano pedalando insieme da Colico a Gravedona quando una pattuglia dei Carabinieri li ha seguiti per un tratto, monitorando la loro posizione sulla strada. “Ci hanno seguito per un po’, come se ci stessero scortando – ha raccontato Pozzovivo (ritiratosi dalle corse da neanche un mese) al portale specialistico Tuttobiciweb.it –. Volevano verificare che stessi sulla sinistra e, una volta accertato, ci hanno fatto cenno di seguirli fino al Comando di Gravedona”.
Una volta giunti alla stazione, è scattata la multa: 18,50 euro per Pozzovivo, l’unico dei due a essere stato sanzionato. La sua “colpa”? Procedere sul lato sinistro della carreggiata, affiancato al compagno.
Questione di sicurezza
“Non è la multa a preoccuparmi – ha spiegato il ciclista – ma la sicurezza. Le auto ci sfiorano troppo spesso e preferisco pedalare affiancato per aumentare la mia visibilità. Sono già stato investito più volte e non intendo correre altri rischi. Finché andrò in bici, starò sempre in doppia fila”.
Pozzovivo ha poi sottolineato la necessità di un cambio normativo in Italia, ricordando che in paesi come la Gran Bretagna pedalare affiancati è consentito per legge. “Preferisco pagare una multa che rischiare la vita”, ha concluso.