Una situazione ancor più grave di quella che era stata prospettata fino ad oggi: è allarme per la carenza di personale del Tribunale di Sondrio tanto che sulla questione è intervenuto anche il sindaco del capoluogo Marco Scaramellini.
“La situazione in cui versa il Tribunale è fonte di grande preoccupazione: per Sondrio e per l’intera provincia. Eravamo a conoscenza di organici insuicienti che non vengono potenziati, ma dalle parole del procuratore della Repubblica Piero Basilone, e dai numeri evidenziati, intuiamo che si tratta di un vero e proprio allarme – ha evidenziato Marco Scaramellini -. È ingiusto obbligare il personale a lavorare in condizioni che ne penalizzano l’eicienza e non è tollerabile che a pagarne le conseguenze siano i cittadini”.
I dati
Nei giorni scorsi proprio il procuratore Piero Basilone, come riportato dal quotidiano La Provincia di Sondrio aveva sottolineato come la carenza di personale amministrativo, già preoccupante tre anni fa quando si attestava al 22% è poi salita al 48% e ora, a causa di alcuni pensionamenti, arriverà a toccare anche il 60%.
“E’ avvilita la funzione degli impiegati, rimasti troppo pochi – ha spiegato il procuratore – con un carico eccessivo di lavoro che cambia di giorno in giorno proprio in base alle emergenze che subentrano. La risposta alla domanda di giustizia deve essere di qualità, ma pure tempestiva. Invece non è possibile in queste drammatiche condizioni. E poi ci fanno partecipare a convegni sul benessere del personale..”.
Serve intervenire
“Ringrazio il procuratore Basilone per aver sollevato la questione e per l’impegno e la professionalità con i quali svolge il suo ruolo: mi auguro che, al di là delle difficoltà, a livello centrale ci si attivi per risolvere la situazione e mettere nelle condizioni il Tribunale di Sondrio di garantire un servizio efficiente quale noi ci aspettiamo e meritiamo – ha invece concluso il primo cittadino sondriese -. È superluo sottolineare l’importanza dell’attività svolta dal Palazzo di giustizia con le sue implicazioni dirette sulla vita dei cittadini. Il timore è che, in assenza di un intervento risolutivo, l’urgenza possa degenerare in vera e propria emergenza. A tutela del personale e a garanzia dell’utenza non è più differibile un’azione, affinché territori montani come il nostro siano ulteriormente sfavoriti”.