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Home » Un capolavoro di Botticelli al Museo diocesano di Milano
Cultura

Un capolavoro di Botticelli al Museo diocesano di Milano

EditorBy Editor22 Novembre 2024Nessun commento3 Mins Read
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Il museo diocesano “Carlo Maria Martini” (Piazza Sant’Eustorgio 3, Milano) propone anche quest’anno, sino al 2 Febbraio, l’esposizione di un’opera straordinaria.

Si tratta di un dipinto raffigurante “L’adorazione dei magi” (nell’immagine da wikipedia), proveniente dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, opera tra le più affascinanti di Sandro Botticelli (1445-1510), grande protagonista del Rinascimento.

L’opera, ricca di dettagli straordinari, è un capolavoro fondamentale dal punto di vista storico artistico e spirituale: il percorso espositivo aiuta i visitatori a riflettere sul Mistero dell’Incarnazione e sulla contemporaneità dell’avvenimento cristiano.

Si legge nella scheda predisposta dalle Gallerie degli Uffizi per illustrare il dipinto che «il tema evangelico dell’omaggio dei tre re magi a Gesù bambino è trasformato da Sandro Botticelli in una parata di personaggi della società fiorentina negli anni dell’ascesa al potere della famiglia Medici.

Maria con Gesù siede al centro della scena, sotto la stella cometa che aveva guidato i magi nel loro viaggio. Giuseppe è assopito, in riferimento al racconto dell’evangelista Matteo (2, 13), secondo il quale lo sposo di Maria ebbe in sogno una visione che lo indusse a fuggire in Egitto portando Gesù in salvo da Erode.

Gesù bambino benedice il re mago inginocchiato ai suoi piedi, il quale, stando alle parole di Giorgio Vasari, ha le sembianze di Cosimo il vecchio de’ Medici, morto nel 1464 a 75 anni. L’uomo, dal volto senile, sfiora i piedini di Gesù con le mani velate da un panno, atteggiamento ossequioso che risponde ad antiche pratiche devozionali.

Gli altri due magi hanno probabilmente le sembianze dei figli di Cosimo, Piero il Gottoso, ammantato di rosso e inginocchiato al centro in primo piano, e Giovanni, che gli sta accanto vestito di banco. Entrambi, come il padre Cosimo, erano già deceduti al tempo dell’esecuzione della tavola, il primo nel 1469 e l’altro nel 1463.

Si ritiene che altri membri della famiglia Medici partecipino all’evento: è forse Lorenzo il Magnifico, di circa venticinque anni, il giovane di profilo con i capelli neri raffigurato a destra, vestito di nero e rosso, mentre si tende a riconoscere suo fratello minore Giuliano nel giovane con la spada da cavaliere in primo piano a sinistra.

Anche Sandro Botticelli potrebbe essersi ritratto nel dipinto nel giovane biondo a destra che ricerca il nostro sguardo, in una posa ricorrente per gli autoritratti dei pittori. Il committente dell’opera è invece l’uomo canuto, vestito di celeste, che nel gruppo di destra si volta verso di noi e con la mano indica se stesso, a sottolineare il suo ruolo.

Si tratta di Gaspare di Zanobi del Lama (1411-1481), un ambizioso uomo di affari, sensale della corporazione del Cambio. Nel 1469 fondò nella chiesa di Santa Maria Novella una cappella intitolata ai re magi e all’Epifania.

La scelta dell’intitolazione è da ricercare nel nome del committente, Gaspare, corrispondente a quello di uno dei tre re magi. Ma allo stesso tempo, il titolo era anche un ossequio ai Medici, membri della Compagnia dei Magi e protagonisti della cavalcata che sfilava a Firenze per l’Epifania».

Per la visita al Museo diocesano ulteriori informazioni su www.Chiostrisanteustorgio.it

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